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Dizion. 5° Ed. .
COLLA.
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COLLA. Definiz: | Sost. femm. Materia tenace e viscosa, che si cava da sostanze animali e anche vegetali, e che serve ad attaccare insieme legni, carte e simili, e a dar consistenza a certe tinte, sicchè aderiscano fortemente alla superficie d'alcuna cosa. |
Dal gr. κόλλα, Glutine. – Esempio: | Libr. Astrol.: Ingangherale con gangheri di legno e con colla di cuoio. | Esempio: | Fr. Giord. Pred. 7: Dicesi ancora d'una terra e d'una colla là oltremmare, la quale è sì tenace e sì forte, che per nulla maniera di mondo si può partire, quando è appiccata. |
Esempio: | Burch. Son. 2, 48: Beo d'un vino a pasto, che par colla. |
Esempio: | Vinc. Tratt. Pitt. 204: Fa' tu.... alle tue teste li capegli scherzare insieme col finto vento.... E non far come quelli, che l'impiastrano con colle, e fanno parere i visi come se fossino invetriati. |
Definiz: | § I. E trovasi usato in locuz. figur. – |
Esempio: | Benciv. Esp. Patern. volg. 103: Lo dono di sapienza.... lieva sì lo spirito dell'uomo, ch'elli s'aggiugne e appicca.... con Dio per una colla d'amore, sicch'elli è tutto uno con esso Dio. |
Definiz: | § II. Secondo la materia, di che specialmente si forma, prende varj aggiunti, come Colla di carnicci, di colli, di limbellucci, di pesce, di spicchj, di rosso d'uovo ec. – |
Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 71: È una colla che si chiama colla di pesce. Questa colla si fa di più ragioni pesce. Questa mettendosi.... in bocca,... e un poco fregandola a carte di pecora o altre carte, attacca insieme fortissimamente. | Esempio: | E Cennin. Tratt. Pitt. appr.: Egli è una colla che si chiama colla di spicchj; la quale si fa di mozzature di musetti di caravella, peducci, nervi e molte mozzature di pelli. | Esempio: | E Cennin. Tratt. Pitt. 72: Egli è una colla che si fa di colli di carte di pecora e di cavrette, e mozzature delle dette carte. | Esempio: | Domen. Plin. 218: Dedalo trovò la fabrica del legname, e in essa la sega, l'ascia, il perpendiculo, il succhiello, la colla, la colla di pesce. |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 850: La colla di carniccio oggi non si fa solamente delle cuoia di toro, ma di quelle ancora de gli altri animali quadrupedi. | Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 36, 1: Colla di limbellucci. Si fa con acqua, bollitovi dentro ritaglj di carta pecorina; e.... serve per dipignere a tempera e indorare. | Esempio: | E Baldin. Vocab. Dis. appr.: Colla di rosso d'uovo. Si fa battendo il rosso dell'uovo col tritare in esso un ramicello di fico tenero. Serve per temperare i colori da darsi sopra muro secco o tavole a tempera. |
Definiz: | § III. Colla cervona; Sorta di colla che si ricava da broda di limbellucci, svaporata dal fuoco e disseccata come vetro. – |
Esempio: | Cellin. Pros. Oref. 105: Piglisi del gesso in pane, che adoperano i calzolaj, e pestisi bene; dipoi si riduca come savore con colla cervona. |
Definiz: | § IV. Colla forte; Gelatina estratta da varie sostanze animali, come dalle pelli, dai carnicci, dalle unghie dell'animale; ed è la Colla comune. – | Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 74: Togli poi della tua prima colla forte, e danne col tuo pennello due volte sopra il detto lavoro. |
Definiz: | § V. A colla, posto avverbialm. coi verbi Tingere tingere a colla, Colorire colorire a colla e simili, vale Adoperando a tal uopo le tinte o i colori preparati con colla. – |
Esempio: | Varch. Lez. Accad. 215: Oltra le diverse maniere e modi di lavorare e colorire in fresco, a olio, a tempera, a colla ed a guazzo, la pittura fa scorciare una figura. |
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